venerdì 29 luglio 2016

Si fa presto a dire Prozac.



La situazione si deteriora, ma qualcuno continua a darne una lettura minimalista, quasi surreale. A leggere alcuni commenti sembra che la causa prima degli attentati più che lo Stato Islamico sia lo Stato Depressivo. Vogliono sconfiggere il terrorismo col Prozac.

No, sicuramente il terrorismo non lo combatti con il Prozac, no. Anche se… dipende. Dipende da cosa intendi con “terrorismo”. Purtroppo, in questi tempi in cui la pappardella scorre a velocità supersonica, prima di affrontare un argomento devi distinguere, specificare, chiarire, il senso che dai alle parole che usi.
Il diciottenne che sul tetto di un condominio a Monaco di Baviera rivendicava il suo essere tedesco: “Sono tedesco!” ha esclamato con foga, specificando anche di essere cresciuto in una zona popolare e di aver subito atti di bullismo, si sentiva quasi un eletto, onorato dal fatto di essere nato lo stesso giorno di Hitler. Ce l’aveva con i Turchi e, in ultimo, aveva tentato di attirare i suoi compagni di scuola nella trappola mortale che aveva preparato.  Odiava turchi e arabi e si sentiva “Superiore”. Inutile far notare che lui “si sentiva” tedesco. Per noi resta un “tedesco-iraniano”. E’ minimalismo dire che questo con l’ISIS, lo Stato Islamico e tutto il resto non ha niente a che vedere? E che forse ha più a che vedere con il Prozac che con l’ISIS?

Così come a Tokyo, dove un ragazzo disoccupato di 26 anni ha ucciso a coltellate 19 disabili e ne ha feriti altri 25. Poiché i giapponesi sono persone serie, hanno subito escluso l’origine terroristica dell’atto e, di conseguenza, a noi nemmeno c’interessa parlarne.

E i due poco più che adolescenti, che a Rouen hanno sgozzato un sacerdote?
L’atto di Adel Kermiche che insieme ad un amico ha sgozzato il prete Jacques Hamel mentre celebrava la messa, è di quelli che potrebbero far ragionare molto, solo che lo si voglia, sulla Generazione Erostrato. Anche lui qualche problema di Prozac lo aveva. Aveva il braccialetto elettronico e l’obbligo di sottoporsi a cure psicologiche.

Riporto da Repubblica.it:  Ad aggravare il quadro, le dichiarazioni rese ai media da due giovani musulmani di Saint-Etienne du Rouvray in forma anonima. Parole da prendere con la dovuta cautela, in attesa che le indagini evidenzino in esse un fondo di verità. "E' un coglione - afferma uno degli intervistati riferendosi ad Adel Kermiche -. Ha tolto la vita a gente che non c'entrava niente con le sue storie. Era arrabbiato perché voleva andare in Siria e lo hanno fermato. Voleva vendicarsi per essere stato in prigione. Poteva vendicarsi in prigione invece di fare una cosa cosi nel quartiere".

E il suo complice? Anche lui quasi ventenne, nato in Francia da genitori algerini quindi, per noi, non francese ma un “franco-algerino”. Anche lui voleva andare in Siria e lo hanno fermato.  Per lui nessun disturbo acclarato. Ma… questo è il Terrorismo minimalista o è Il Terrorismo dello Stato Islamico?

Mohamed Lahaouiej Bouhlel, l'uomo che a Nizza ha falciato con un Tir centinaia di persone, uccidendone 84, era uno dei francesi membri dell'associazione 'Au coeur de l'espoir' che, come altre associazioni di ispirazione islamica, forniva cibo ai migranti ammassati sugli scogli dei Balzi Rossi, a pochi metri dalla barriera di Ponte San Ludovico nel periodo del Ramadan. Buona parte dei migranti era di religione musulmana. L'uomo era stato identificato e filmato come tutti gli altri stranieri intervenuti alla frontiera di Ventimiglia. Ricordate quello spettacolo di civiltà? Chissà che fine hanno fatto quegli immigrati. Boh…  Comunque sia, per quanto si tenti e si cerchi, non si riesce a collegarlo in nessun modo all’ISIS e al Terrorismo Islamico.

Se dici Terrorismo, devi spiegare cosa intendi. Se intendi quello dell’ISIS che, come ci informano di continuo, si finanzia con il contrabbando di petrolio, parli di una cosa. Se dici Terrorismo parlando della strage di Nizza, di quella di Monaco, del prete sgozzato o dello squilibrato che accoltella la gente in treno in Germania… parli di tutt’altra cosa!

Se parli del Terrorismo dell’ISIS, invece di porti domande sul massimalismo o sul minimalismo, devi chiederti, e magari poi  spiegarci, perché noi che siamo così precisi da “giustiziare” un terrorista mentre passeggia in strada, con un missile lanciato da un drone, non riusciamo, con altrettanta precisione, a colpire le colonne di carri armati dell’ISIS o le colonne di autocarri che trasportano il petrolio, che pure ci fate vedere per tv. E a proposito: chi lo compra il petrolio dell’ISIS? Certo non i paesi arabi, che ne vendono e ne producono. Pare, a quanto ci riferiscono i Pappardellari di Sistema, che uno dei maggiori clienti dell’ISIS sia quello splendido esempio di democrazia che è la Turchia. Ovviamente il Pappardellaro di Sistema a questo punto ti risponde che questi sono argomenti complessi, di Politica Internazionale, di equilibri, di Finanza. Va bene. Va bene così. Ma se vuoi parlare di Terrorismo, è di questo che devi parlare!

Purtroppo il Terrorismo del Prozac, piaccia o non piaccia, esiste. E crescerà a livelli esponenziali. Se vuoi fermarlo, ammesso che ormai sia ancora possibile, devi prima fermare il Terrorismo dell’ISIS. Capisco l’obiezione: questo è molto più difficile. Parlare di Prozac è molto più semplice. Ma anche quello servirà, non temete. La Generazione Erostrato è in marcia. Se volete cominciare a farvi un’idea, vi segnalo questo bell’articolo di Alberto Negri su “ilsole24ore”. Buona lettura.


Augusto Novali, 29 luglio 2016
 


Nessun commento:

Posta un commento